Simili ai ceci, di cui condividono anche vocali e consonanti, ma con una sapore che vira sul dolce dei piselli, le cicerchie sono un legume povero che per secoli ha fatto parte della cultura alimentare dell'Italia centro-meridionale.
Ingredienti (per 4 persone) :
250 gr. di cicerchie
5/6 pomodorini
mentuccia fresca
un ciuffo di prezzemolo
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
peperoncino
Per servire: Crostone di Pane di Altamura Dop
Procedimento:
Mettere in acqua le cicerchie per farle ammorbidire, successivamente lessarle in acqua leggermente salata per un paio d'ore. In una padella a parte mettete 4 cucchiai di olioxtravergine di oliva, aglio e un trito di mentuccia e prezzemolo, i pomodini a cubetti e il peperoncino. Fate soffriggere e unite le cicerchie, continuando la cottura aggiungendo alcuni cucchiai di acqua bollente. Aggiungete un pizzico di sale. Schiacciate un quarto delle cicerchie e unite la purea nella casseruolain modo che la zuppa risulti densa e non acquosa. Abbrustolite 4 fette pane di Altamura Dop e adagiate la zuppa con un cucchiaio su ciascuna fetta. Condite con un filo d'olio extravergine di oliva.
Curiosità:
Le origini della cicerchia vengono riconosciute in Medio Oriente, forse in Egitto. Greci e Romani se ne cibarono, e anche innumerevoli generazioni dell'Italia rurale. I contadini le mangiavano quando avevano poco da portare in tavola: ne facevano anche una purea ,dopo che le cicerchie erano state bollite, saltate in padella con aglio e peperoncino, da mangiare con pane duro spezzato in piccoli pezzi. Cicerchia per molto tempo fu sinonimo di miseria ed è anche per questo che questo legume è caduto in disuso, come un brutto ricordo da buttarsi alle spalle. Difficile poi ne era la coltivazione, e la sua raccolta ancora peggio. E così la gloriosa cicerchia cadde nel dimenticatoio, sino a quando non è tornata in auge grazie alla coltura e alla cultura dei cibi poveri ma nutrienti. Così, in mezzo a fagioli, ceci e lenticchie, anche la cicerchia ha ritrovato il suo posto d'onore.